martedì, settembre 30, 2008
Indice HEGI
«È da un mese che le ragazze vedono sempre meno clienti, e che i clienti spendono sempre meno» ha riferito l’avvocato, che ne rappresenta una decina. «Se continua così, le ragazze faranno la fame». A quanto riferito dal Washington Post, la piaga delle «girls» non ha commosso la maggioranza dei newyorchesi, che pur rammaricandosi per loro sembra godere della difficoltà dei big e meno big di Wall Street. Rachelle Patchman, una consulente di relazioni pubbliche, ha dichiarato al giornale di «sentirsi vendicata» della loro ingordigia e disonestà: «Anziché alle ragazze daranno soldi agli psichiatri» ha detto con perversa soddisfazione. «Per loro, la caduta del tenore di vita sarà un trauma».
Il Washington Post ha sorvolato sui danni alla prostituzione, sempre più fiorente, che rischiava di conferire alla Grande mela l’immagine di una moderna Sodoma e Gomorra. Ma non ci sarà settore delle attività newyorchesi che si salverà dalla crisi: Wall Street è la fonte di finanziamento della città e il sindaco Michael Bloomberg ha già ordinato un taglio di un miliardo e mezzo di dollari nelle spese nei prossimi due anni. Senza volerlo, il Washington Post suggerisce un’alternativa alle spogliarelliste, ballerine, escort, ecc: trasferirsi nella capitale. «Il potere è qui» afferma, riferendosi al salvataggio delle banche da parte dello Stato, «adesso sono i politici a decidere». Resta da vedere se i politici siano tanto disinibiti e spendaccioni quanto lo sono stati i banchieri.