martedì, marzo 16, 2010

 

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lunedì, marzo 15, 2010

 

25 anni di dot com: ecco i primi 100 della storia

Lunedì nostalgico e celberativo quello di ieri, per tutti i geek del mondo che non hanno perso l'occasione di festeggiare Internet. Il 15 marzo, infatti, è il 25 ° anniversario della registrazione del primo dominio dot-com. In quella data, nel 1985, un piccolo produttore di pc con sede nel Massachusetts (non un caso, vista la presenza del MIT in quello Stato), Symbolics, registrò il dominio Symbolics.com. Nel 1985 il sistema operativo dei pc più adottato si chiamava MS-DOS 3.0 e il modello di computer che andava per la maggiore si chiamava Tandy 1000 personal computer. Una società di nuova costituzione denominata Dell si preparava mettere in vendita la sua prima macchina, un "Turbo PC." Il Commodore Amiga 1000 stava per piombare sul mercato. Internet faceva i primi passi e sarebbe passato più di un mese prima di vedere la seconda registrazione dot-com, e prima di arrivare alla cifra tonda di 100 siti con dominio .com si sarebbero dovuti attendere altri due anni, fino al 30 novembre 1987.

martedì, marzo 09, 2010

 

M.A.R.S. - Pump Up The Volume


venerdì, marzo 05, 2010

 

Ghighidi ghighidi ghighii-dooo!

Documento senza titolo

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Il Valore del Silenzio - Enzo Bianchi

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giovedì, marzo 04, 2010

 

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martedì, febbraio 23, 2010

 

Disturbing Wiring






domenica, febbraio 21, 2010

 

Malum est et tetrum plufumium


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sabato, febbraio 20, 2010

 

Você quer o melhor combustível ou lubrificante para o seu carro?




No posto de gasolina perto da sua casa ou abastecendo navios e aviões, desenvolvemos produtos que atendem às necessidades e exigências mais variadas.

http://www.petrobras.com.br

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I meridionali sono meno intelligenti

Nuova teoria di Richard Lynn: «La causa è mescolanza genetica con popolazioni del Medio Oriente e dell'Africa»
 


Richard Lynn, docente emerito di psicologia all'università dell'Ulster a Coleraine, in Irlanda del Nord, è famoso per le sue teorie a dir poco provocatorie. Ritiene che esistano differenze nell'intelligenza degli individui in base alla razza e al sesso: una ricerca lo ha portato a dire che le donne sono meno intelligenti perché hanno il cranio più piccolo dei maschi, un'altra che la pelle più chiara corrisponde a una maggiore capacità mentale.
MENO INTELLIGENTI - L'anno scorso lo studioso ha pubblicato uno studio sulla rivista Intelligence che chiama in causa direttamente il nostro Paese. Il titolo è: «In Italy, north-south differences in IQ predict differences in income, education, infant mortality, stature and literacy» («Le differenze nel QI tra nord e sud Italia corrispondono a differenze nel reddito, educazione, mortalità infantile, statura e alfabetizzazione»). Ecco la teoria: il sud Italia è meno sviluppato del nord perché i meridionali sono meno intelligenti dei settentrionali. Anzi, mentre nel nord Italia il quoziente intellettivo è pari a quello di altri Paesi dell'Europa centrale e settentrionale, più si va verso sud più il coefficiente si abbassa. La causa, spiega Lynn, è «con ogni probabilità da attribuire alla mescolanza genetica con popolazioni del Medio Oriente e del nord Africa». Osservazioni che non sfigurerebbero in un pamphlet razzista.
 
«GRAVI LIMITI» - Lynn liquida secoli di studi sulla questione meridionale teorizzando che al pari della statura, dell'istruzione e del reddito, da nord a sud l'intelligenza media della popolazione scenda fino a toccare il punto più basso in Sicilia. I più intelligenti d'Italia, secondo Lynn, sono concentrati in Friuli. Roberto Cubelli, presidente dell'Associazione italiana di psicologia, ha criticato lo studio per i «gravi limiti teorici, metodologici e psicometrici (inadeguatezza degli strumenti di misura, arbitrarietà della procedura di analisi, mancata definizione di intelligenza), attualmente in discussione presso la comunità scientifica». Inoltre Cubelli attacca lo studioso irlandese per l'uso di «modelli teorici che si sono già rivelati falsi e ingiustificati e che possono legittimare comportamenti individuali e scelte politiche di impronta razzista e di discriminazione sociale».
 
TEORIE DISCUTIBILI - Lynn non è nuovo a teorie discutibili: negli anni '70 sostenne che gli abitanti dell'Estremo Oriente sono più intelligenti dei bianchi e nel 1994 nel libro «La curva a campana» teorizzò che nella popolazione di colore, una pigmentazione più chiara corrisponde a un quoziente intellettivo più alto, derivato proprio dal mix con i geni caucasici. Nello studio pubblicato da Intelligence, afferma che «il grosso della differenza nello sviluppo economico tra nord e sud può essere spiegato con la variabilità del QI» e che, in sintesi, nel sud Italia la qualità del cibo è più scadente, si studia meno, ci si prende meno cura dei figli e che almeno dal 1400 il Meridione non partorisce «figure di spicco» nelle arti e nella politica.

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